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Buon viaggio “Ciapìn”, in bocca al lupo…

Daniele Ciapìn ChiappaUno dei libri che ho letto di recente è Nell’ombra della Luna. Me lo ha regalato la zia Cesi ed è stato scritto da Danile Chiappa, leader storico del Soccorso Alpino della nostra zona. Una raccolta di soccorsi in montagna vissuti in prima persona dall’autore. E’ un libro duro di storie vere.

Zia Cesi mi ha raccontato di essere molto amica di Ciapìn, come è soprannominato Daniele, ma che purtroppo è malato e  nonostante tutte le grandi imprese del suo passato questa volta sembra non poterla spuntare contro il “male brutto”.

Daniele, a soli 24 anni, nel 1974, ha conquistato il Cerro Torre, una mitica montagna della Patagonia che respinse il fior fiore dell’alpinismo mondiale. Assieme ai compagni di cordata Casimiro Ferrari, Pino Negri e Mario Conti riuscì in quella che è considerata la prima ascensione indiscussa su una montagna che per lunghissimo tempo è stata considerata la più dura al mondo.
Ma la notizia che devo dare oggi è triste.

Purtroppo succede. Ad un certo punto della salita qualcuno resta indietro e qualcuno prosegue. Non ci resta che sperare di ritrovarsi un giorno tutti in cima e di stringersi di nuovo la mano salutandoci con amicizia e rispetto come si usa in montagna.

I funerali di Ciapìn si sono svolti a Lecco, il 1° Settembre 2008 nella Basilica di San Nicolò. E’ nato il 28 ottobre del 1951 a Lecco.

In bocca al lupo, Signor “Ciapìn”.

Santambrogio e la Funicolare di Santa Margherita

Funicolare Santa Margherita
Oggi Enzo si è presentato in trattoria, centro culturale del paese, con un mazzo di foto in bianco e nero. Si è seduto ed ha cominciato a trafficare per sistemare la borsa e l’inseparabile macchina Polaroid prima di ordinare il pranzo alla Giusy.

Ormai lo conosco, l’ho squadrato serio e gli ho detto “coraggio racconta”. Lui si è aperto in un sorriso sornione: “Niente… sono andato alla Funicolare di Santa Margherita a fare degli scatti…”. La Zia ha scosso la testa, cominciava la conferenza, ed in un attimo eravamo nel passato di quell’angolo di montagna che si affaccia sul lago al confine tra Italia e Svizzera.

Santambrogio è salito lassù a fotrografare un pezzo di storia che vive in questi giorni il suo momento piu’ incerto, ma andiamo per ordine.

All’inizio del secolo, nel 1868, Lanzo d’Intelvi divenne famoso grazie alla scoperta delle fonti solfoferruginose del Paravisio, al Pian delle Noci, dando vita allo Stabilimento Idroterapico. Per l’inaugurazione del Grand Hotel Belvedere fu costruita una funicolare che univa il belvedere di Lanzo (885 m) con il paese sottostante di Santa Margherita, sul lago di Lugano, da dove partivano i battelli che permettevano ai turisti Italiani e Svizzeri di raggiungere la località turistica.
La funivia è rimasta in attività dal 1907 al 1977.

Da quando è stato interrotto il servizio la funicolare ha corso spesso il rischio di essere smantellata, questo nonostante lo sforzo del comitato locale che vuole non solo preservarla ma rimetterla in attività. Purtroppo le speranze sembrano affievolirsi, la regione Lombardia metterà in vendita la funicolare con un asta pubblica che si terrà il 24 settembre. Quelle di Enzo potrebbero essere le ultime foto.
L’aggravante che amareggia i vallintelvesi è che la regione mette all’asta le stazioni senza informarne il comitato promotore, che pochi anni fa vinse la causa per restituire alla regione la funicolare stessa, proprio quando stava per essere sottratta al Pirellone.

Nel 1992 nacque il comitato promotore per la funicolare che profuse impegno ed energia per richiamare l’attenzione della regione affinché si potesse riattivare l’impianto, prezioso mezzo di comunicazione fra lago e montagna. Il comitato si battè affinché due immobiliari, l’Alpina e la Diamante, non si accaparrassero le stazioni a valle e a monte, già destinate a diventare delle meravigliose ville.

Vi ho raccontato questa storia perchè Santambrogio è sempre a caccia di quei tesori della nostra zona che rischiano di scomparire. Riesce a scovare particolari sempre interessanti ma ammantati da una punta di nostalgia, spesso in pericolo di scomparire per volontà o incuria dell’uomo. Spero non debba mai fare foto simili alle meraviglie della nostra Vallassina.

Enzo è gelosissimo delle sue foto ma con le buone sono riuscito a farmene dare un paio, spero in questo
modo di rendere omaggio ad un pezzetto di passato che forse scomparirà.

Giove dà spettacolo all’Osservatorio Astronomico di Sormano

Osservatorio Astronomico SormanoAvevo appena aperto una birra fresca e stavo per mettermi a spulciare Internet quando squilla il telefono. E’ Paolo Chiavenna: “salgo all’osservatorio, vieni?“. Certo!!
Chiudo il pc e sono in macchina illuminando i tornanti della strada che sale alla colma in una delle ultime notti d’estate.
In cima al mitico Muro di Sormano , a 1128 metri di altezza, si trova l’Osservatorio Astronomico (OAS)  realizzato nel 1987 grazie all’impegno ed alla grinta del Gruppo Astrofili Brianza. Il piccolo centro è infatti riuscito a pubblicare importanti ricerche ed osservazioni collaborando persino con l’ente spaziale americano (Nasa).  

Sormano Astronomical Observatory compare infatti sul sito web della Nasa come uno degli osservatori accreditati per il monitoraggio di oggetti potenzialmente pericolosi per il pianeta.

Grazie al costante impegno il gruppo ha ottenuto l’aiuto ed il riconoscimento anche della Comunità Montana del Triangolo Lariano e del Comune di Sormano e, proprio nelle prossime settimane, installerà un nuovo e più potente telescopio all’interno della storica cupola.
All’osservatorio ci aspetta Valter Giuliani, fisico e mentore della serata, con un piccolo gruppo di giovani che festeggiano un compleanno osservando le stelle.

Ospite speciale della serata è Giove, il gigante gassoso che in questo periodo splende  visibile ad occhio nudo. Con il gigante incontriamo anche i suoi satelliti, Io ed Europa, mentre Valter, da grande intrattenitore, ci introduce ai segreti dello spazio e del tempo con incredibili esperimenti.
Scivoliamo tra i venti solari cavalcando le aurore boreali, schivando asteroidi e flussi di plasma mentre Valter racconta la fine dei dinosauri e le tempeste che da oltre 500 anni sconvolgono Giove. Valter ci parla come si farebbe a dei bambini curiosi mentre il nostro stupore si riscopre in tutta la fanciullezza con cui guardiamo le stelle ed il cielo d’estate.

Se volete visitare l’osservatorio o seguire una delle affascinanti spiegazioni di Valter visitate il Sito Web del OAS, scivete loro e troverete un’allegro gruppo di scienziati un po’ sognatori che passa le notti a scrutare il cielo osservando i movimenti dell’universo che ci abbraccia.
Una magnifica serata. Grazie Valter!  Grazie Paolo!!
.davide

La Battaglia dello Scoiattolo Rosso


Scoiattolo Rosso
La mattina per recarmi in ufficio evitando il traffico utilizzo stradine secondarie costeggiando il parco del Golf Club ed i boschi che circondano il lago di Montorfano. Allungo un pò la strada ma evito le file e libero la mente nella pace del verde illuminato dal sole del mattino.

Quasi ogni giorno incrocio un nuovo piccolo amico che scappa veloce attraverso una siepe ad ogni mio passaggio, un bellissimo scoiattolo rosso con una magnifica e gonfissima coda che rifulge nei colori estivi. E’ veramente un bellissimo animale che mi dona buon umore e stupore ogni volta che lo incontro.

Lungo circa circa 25 cm ha una fluente coda di altri 20 cm che serve per bilanciarlo nei salti eper  scaldarlo, avvolgendolo, durante la stagione rigida. Il colore del suo pelo varia a seconda delle stagioni e del clima spazziando dal rosso al grigio fino ad una tonalità che si avvicina al nero. Si nutre di ghiande, faggiole, nocciole, noci e semi in genere, gemme e ramoscelli di pini, larici o abeti, ma non disdegna uova, piccoli uccelli ed insetti.

Il mio amico “rosso” ha però un nemico terribile da fronteggiare che ne minaccia la sopravvivenza, incredibile a credersi ma è niente meno che il suo cugino nord-americano/inglese, lo scoiattolo grigio.
Nella lista  della IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) per il 2006  tra le 16.119 specie a rischio di estinzione, sorprendentemente compare anche lo scoiattolo rosso, oltre ad altri animali  che ancora consideriamo comuni come il ghiro e molte specie di pipistrelli.

Le popolazioni italiane ed europee di scoiattolo rosso (sciurus vulgaris) sono fortemente minacciate dalla diffusione incontrollata di una specie introdotta (alloctona) dall’uomo nel secolo passato, l’americano scoiattolo grigio (sciurus carolinensis), che possedendo un tasso riproduttivo più elevato e una maggiore adattabilità sta velocemente sostituendo la specie nostrana laddove le due vengono in contatto. In Italia ciò sta succedendo in Piemonte e in Liguria, dove la rarefazione della specie rossa è ormai un dato di fatto.

Lo scoiattolo grigio ha un manto che non cambia con la stagione e spesso ha delle strisce di colore diverso lungo i fianchi. Un carattere distintivo importante sono i ciuffi che spuntano dalla orecchie i peli sopra le orecchie presenti solo nello scoiattolo nostrano e molto evidenti. Se ha i ciuffi è uno dei nostri!

Un programma di eradicazione dello scoiattolo grigio, proposto dagli ecologi, è stato avversato dagli ambientalisti. Va osservato che gli ecologi sono gli esperti di ecologia mentre gli ambientalisti sono i tifosi, spesso hooligans, dell’ambiente, spesso parlano di ciò che non sanno pretendendo di avere ragione. Il legno ci vorrebbe…
Tieni duro amico “rosso”, vedi di acchippare piu’ scoiattolesse e di tenere alto l’onore nostrano!!
Davide “Birillo” Valsecchi

Raffaello Bertieri: Podestà di Asso

Bertieri Raffaello, Podestà di Asso
La IIª Riedizione della Storica Festa del Libro di Asso, che si è appena conclusa, dedicava quest’anno uno spazio speciale al suo ideatore: Raffaello Bertieri.
Nato a Firenze nel 1875, è stato uno dei più grandi editori e tipografi del tempo. Una figura di primo piano nel panorama culturale nazionale di inizio secolo a cui sono tributati riconoscimenti da accademie e istituti d’arte.

La storia sua personale si intreccia in modo iscindibile al nostro paese essendo stato nominato dal 1926 al 1941, anno della sua scomparsa, Podestà di Asso con Regio Decreto. Il Podestà sostituiva durante il periodo fascista il ruolo di Sindaco, della giunta e del consiglio comunale, ricoprendo di fatto la piu’ alta carica del paese.
Solitamente il mandato era di cinque anni ma a Bertieri fu rinnovato ogni volta facendo di lui il primo ed unico Podestà della storia di Asso.Ma Bertieri era già famoso prima di giungere nel nostro paese.

Oltre ad essere l’ideatore di un carattere di stampa che porta il suo nome era proprietario e direttore dal 1906 al 1941 della rivista mensile Risorgimento Grafico. La rivista si occupa in un primo tempo di grafica e tipografia indirizzandosi poi negli anni dieci-venti del Novecento più specificamente nell’ambito editoriale, riducendo notevolmente il numero delle pagine scritte e dando ampio spazio alle illustrazioni e agli allegati esemplificativi riguardanti nuove tecniche e applicazioni grafiche.

Dal 1919 al 1925 fu direttore della prestigiosa Scuola del Libro alla Società Umanitaria di Milano, un’istituzione nata nel 1893 grazie al lascito di un mecenate mantovano di nome Prospero Moisé Loria che si prefigge lo scopo di “mettere i diseredati, senza distinzione, in condizione di rilevarsi da se medesimi, e di operare per l’elevazione professionale, intellettuale e morale dei lavoratori”.

Dal 1923 al 1933 divenne direttore dell Archivio Tipografico dello Studio Nebiolo, un azienda fondata da Giovanni Nebbiolo nel 1878 per la produzione di macchine grafiche e la realizzazione mediante fusione in ghisa dei caratteri di stampa che nei primi anni Venti impiegava oltre 600 operai.
Da una lettera del 19 Aprile del 1926 scritta da Gabriele D’Annunzio emerge la profonda amicizia che lo legava a Bertieri sostenendo la sua candidatura a Potestà di Asso. D’Annunzio si avvalse spesso delle capacità tipografiche di Bertieri definendolo il “principe degli stampatori“.

E’ incredibile pensare come una persona così importante raccomandata addirittura da uno dei più influenti artisti dell’epoca abbia ricoperto la massima carica politica di un paese che come Asso che a molti oggi pare erroneamente modesto.

Erano gli anni Trenta, anni in cui sulle strade correvano mostri sacri come Nuvolari e Ascari portando ad Asso figure di spicco nazionale come l’onorevole Tarabini e i parenti del Duce come Edda e Bruno Mussolini. Anni in cui il paese godeva di un boom industriale e culturale primeggiando in eleganza e cultura.
Immagino quanti personaggi importati amici di Bertieri abbiamo alloggiato alla “Vecchia Locanda” o nella sua Villa che ancora sovrasta il paese.

Una targa commemorativa a Rafaello Bertieri è posta a Milano in via Mangiagalli 18 in zona periferica Città Studi mentre il paese di Asso ne mantiene viva la memoria rievocando la Festa del Libro da lui introdotta nel 1927.

Ormai i suoi sontemporanei sono sconparsi ma molti in paese ricordano come i loro nonni abbiano sempre ben parlato di Bertieri come di un uomo giusto che si è comportato con onestà e fermezza anche nei giorni bui della guerra.

Grazie, Signor Bertieri ,per aver dato fama e lustro nel mondo al nome del nostro paese.

IIª Riedizione della Storica Festa del Libro di Asso

Storica Festa del Libro AssoDal 7 al 15 Giugno 2008 l’Assessorato alla Cultura del Comune di Asso e la Biblioteca Comunale organizzano in collaborazione con l’associazione per la piccola editoria EditoriComo la IIª Riedizione della storica Festa del Libro di Asso.
L’inaugurazione si terrà il 7 Giugno alle ore 21:00 presso la Sala Consiliare. L’ingresso alla manifestazione è gratuito e fruibile negli oriari 9,30 – 12,30 e 16,00 – 20,00.
Nella Sala Consiliare è allestita una piccola mostra storica con documenti, fotografie ed altre curiosità sulla Festa del Libro che si è tenuta ad Asso dal 1927 al 1939 e nel 2000-2001. Durante tutta la manifestazione saranno proiettate immagini di Asso dal 800 alla metà del 900. Le Fotografie sono gentilmente concesse da Paredi Giordano, storico fotografo di Asso.

Sono inoltre previsti i seguenti eventi:
Sabato 7 giugno – ore 15,00 Biblioteca Comunale – Piazza Mazzini
Presentazione libri per bambini di Antonio Gramatica:
“Come i merli diventarono neri”
“Il signor Mangiaparole”

“Dov’è finito il sole?”

Sabato 7 giugno – ore 21,00 – Sala Consiliare
Presentazione libro di Giuseppe Battarino
“Il confine lieve” scritti dall’Insubria (Nodo Libri)
Relatori: Giuseppe Battarino – Fabio Cane
Sabato 14 giugno – ore 15,00 Biblioteca Comunale – Piazza Mazzini
Presentazione libri per bambini:
“Il paese di Burlaninterra, favolette di burattini emarionette” di Leda Michelini
“Giuseppe Terragni, architetto – 1904/1943 – la vita a fumetti” di Maurizio Michelini
“La fata Sbadatina e la notte agitata” (libropocket)
testi ed illustrazioni di Diego Pasquino
Sabato 14 giugno – ore 21,00 - Sala Consiliare
Presentazione libri di Emilio Magni
“Il dialetto dei mestieri perduti” (Mursia Editore)
“L’è tua, l’è mia, l’è morta a l’umbria, 250 modi di dire in Brianza e sul Lario”
(Alessandro Dominioni Editore)

Cornizzolo: “Gir di Sant”

E’ già trascorso un anno da quando un buon numero di gruppi, diversi tra loro, ma tutti con fini sociali, sportivi e ambientalisti operanti nel territorio circostante il monte Cornizzolo, constatato il continuo e progressivo attacco all’ambiente, hanno deciso di coordinarsi fra loro per essere piu’ rapidi, forti e incisivi nell’intrapprendere azioni di vario tipo a favore di quell’ambiente che una minoranza di speculatori vorrebbe stravolgere a danno di una ben piu’ vasta maggioranza di cittadini che ne subirebbe le più svariate nefandezze e nefaste conseguenze. E’ nato così il Coordinamento Gruppi Cornizzolo.

Un’idea scaturita da questo Coordinamento e rapidamente attuata nella sua fase iniziale è stata quella del “GIR DI SANT”.

I monti del “Triangolo Lariano” sono ricchi di simbologie, edifici religiosi, luoghi di culto o venerazione che i nostri avi, nel corso dei secoli, hanno edificato, ben conservato e tramandato a noi. In particolare il Cornizzolo può essere considerato “Montagna Sacra”.

Non è questa una velleitaria affermazione religiosa, neppure uno slogan pubblicitario o una fantasiosa affermazione bigotta. E’ semplicemente la constatazione della realtà simbolico-culturale-religiosa che la storia del nostro territorio ci testimonia. Da queste importanti tracce possiamo leggere e scoprire le Opere e i Segni che nelle costruzioni sacre delle antiche genti ci hanno lasciato.
Opere sacre quali S.Pietro al Monte col suo rilevante complesso abbaziale “imperiale”, S.Miro al Monte, di profondo significato spirituale, l’oratorio di S.Tommaso dal valore testimoniale della “pietas” popolare contadina, il tempietto di S.Maria della Neve di riconosciuto rilievo miracolare, che domina il borgo ed i laghi sottostanti. Segni di simbologia Sacra come il sasso Preguda, antico altare celtico incorporato nella cappella agricola e alpestre S.Isidoro, la “Crus da Fer” che domina la cima del Cornizzolo e la precedente croce in pietra ora adagiata nei pressi del Rifugio S.E.C.
La Fonte Miracolosa di San Miro al Monte, l’effige taumaturgica di S.Maria Veteris, protettrice delle partorienti, affrescata nella chiesa di S.Martino, le Scale Sante delle tre vie Crucis ai piedi del monte Cornizzolo, etc…

Opere e segni che riaffermano in modo attuale il concetto antico di sacralità dei luoghi, del monte Cornizzolo e del suo complesso.Per testare un percorso che colleghi questi importanti luoghi, nella notte fra il 23 e il 24 Giugno 2007 , partendo da Valmadrera, un gruppo di 15 persone hanno percorso l’interessantissimo itinerario che tocca tutti i versanti del Cornizzolo. Sono stati attraversati i territori dei comuni di Valmadrera, Canzo, Eupilio, Pusiano, Cesana, Suello e Civate. Meta del percorso è stata l’Abbazia di S.Pietro al Monte, raggiunta dopo 9 ore di cammino, metà delle quali trascorse nel buio più profondo di una notte piena di suggestione e fascino. Si è giunti in tempo per partecipare alla solenne S.Messa celebrata in occasione della festività di SS. Pietro e Paolo.